CANTINA CIECK
Visito la Cantina Cieck in Piemonte il primo weekend di Luglio, in una bella giornata soleggiata dedicata alla scoperta dell’Erbaluce: vitigno a bacca bianca il cui nome trae origine dall’antico vitigno Albalux caratterizzato da acini con riflessi rosa dorati, quasi ambrati se esposti al sole.
Arrivata in zona trovo con mia grande sorpresa un paesaggio montuoso con temperature piuttosto fresche. Siamo nella zona del Canavese, in Alto Piemonte, dove il paesaggio è composto da colline moreniche formatesi con lo scioglimento del ghiacciaio della Valle d’Aosta. La cantina, fondata a metà degli anni ’80, si trova a ridosso di quello che viene chiamato l’anfiteatro morenico di Ivrea che è il cuore della denominazione dell’Erbaluce di Caluso.
Circondati da questo paesaggio montuoso ci lasciamo guidare direttamente in vigneto dal signor Remo Falconieri, proprietario e fondatore dell’azienda, uomo di 89 anni con un passato da progettatore di macchine da scrivere per l’Olivetti, che stravolse la sua vita all’età di 45 anni in seguito alla morte del padre, decidendo di rilevarne la vigna e dedicandosi completamente ad essa.
Uomo da sempre affascinato dalle bollicine, intraprese un viaggio in Francia agli inizi della cantina per scoprire i segreti dell’arte della rifermentazione in bottiglia, convinto che il vitigno Erbaluce, cosi ricco di acido malico, avesse le caratteristiche giuste per essere spumantizzato.
Rientrato in Italia mise all’opera quanto appreso dedicandosi alla vinificazione del metodo classico che entrò in commercio a marchio proprio nel 1987 con circa 2.500 bottiglie. La cantina attualmente ha un totale di 15 ettari coltivati prevalentemente a Erbaluce, affiancata da vitigni a bacca rossa tipici della zona: Neretto, Barbera e Nebbiolo.
I terreni sono prevalentemente sabbiosi con la presenza di ciottoli e sassi. Inoltre nel sottosuolo ad una profondità di circa 10 mt si trovano delle fasce alternate di argilla e creta. Sono terreni poveri che spingono le piante ad andare in profondità con le radici per incontrare sottosuoli più ricchi di minerali.
I vigneti e la cantina si trovano ad un’altitudine di circa 320 mt s.l.m. con esposizione sud/sud est, ottimale per le vigne che presentano un’età di circa 30 anni. Unica eccezione la fa il vigneto Misobolo che ha una vite ancora a piede franco quasi centenaria, questo perché fortunatamente la fillossera è arrivata tardi in queste zone e la conformazione del suolo ne ha reso difficile la diffusione.
La tipologia di allevamento utilizzata in questa zona per la produzione dell’Erbaluce, vitigno rigoglioso e rampicante, è la pergola, sistema ottimale anche per via del clima della zona che prevede frequenti gelate primaverili intorno al mese di Aprile. Fortunatamente, non generando frutti nelle prime 5 gemme e con il posizionamento del grappolo più in alto per via proprio della pergola, i rischi di danneggiamenti derivanti dal freddo sono ridotti drasticamente.
I vigneti sono lasciati inerbiti intervenendo il meno possibile se non con rame e zolfo solo quando necessario secondo indicazioni da disciplinare. Delicato invece il tema del Biologico dato che per il tipo di zona e clima non è possibile ridurre ulteriormente gli interventi in vigna.
Grazie per ad una collaborazione avviata con l’Istituto di Agraria di Torino, il Sig. Remo sta sperimentando un nuovo metodo di allevamento che ha anche già brevettato e che se dovesse ricevere le approvazioni necessarie, farebbe ridurre l’utilizzo dell’anticrittogamico.
Analizzando l’annata 2020, le condizioni climatiche hanno ritardato la maturazione della pianta che è entrata nella fase dell’invaiatura i primi di agosto. Si è reso necessario anche un passaggio di cimatura, ossia una sfogliatura e potatura delle piantine, per liberare i grappoli e permettere una migliore irradiazione e areazione tra gli stessi. In questo modo si evita la formazione di muffe e si favorisce la fotosintesi evitando la scottatura degli acini.
Ma veniamo finalmente al cuore della visita, la spumantizzazione per la quale il sig. Remo è stato definito “l’Archimede delle bollicine” dal giornalista Carlin Pietrini nel 2013. Il Sig. Remo è da sempre innamorato degli spumanti. Tanta la voglia di sperimentare e la passione, nata anche grazie ad un tradizione di famiglia nella quale veniva fatto uno spumante “casalingo” il vin sfursà: vino che fermentava spontaneamente in una piccola botte in legno fino a Pasqua, poi veniva tolto dalla botte e bevuto.
Attualmente l’azienda produce ben 4 spumanti di cui 3 Erbaluce di Caluso DOCG con minimo 36 mesi di permanenza sui lieviti e 1 Rosè Brut con almeno 30 mesi.
Oltre agli spumanti l’azienda produce anche 4 vini fermi di Erbaluce di Caluso, tutte DOCG di cui una direttamente con uve dal vigneto Misobolo. A questa produzione si aggiunge 1 vino macerato/naturale, ben riuscito, 3 vini rossi e 2 passiti a base di Erbaluce buonissimi.
Il sig. Remo non si fermerà e la sua prossima sfida sarà vinificare la Neretta Canavese, vitigno autoctono della zona.
Andiamo alla degustazione. Una nota che accomuna tutti i vini, nonostante l’Erbaluce sia un vitigno ad alto contenuto di acido malico è l’equilibrio, nessuno stona in acidità.
Erbaluce di Caluso DOCG San Giorgio E’ il loro primo spumante Fermentazione alcolica in vasche di acciaio a temperatura controllata, 36 mesi sui lieviti. Si presenta di colore giallo paglierino chiaro con bollicina fine e persistente. Al naso emergono sentori freschi, agrumati, fiori bianchi, una nota mentolata. In bocca è cremoso, con un’acidità importante, croccante, sapido. |
Erbaluce di Caluso DOCG Calliope Assemblaggio di due terzi di mosto che fermenta in acciaio a temperatura controllata e un terzo che fermenta in botti di rovere con successiva sosta sui lieviti di 9 mesi. 48 mesi di affinamento sui lieviti. Si presenta di colore giallo paglierino chiaro con riflessi dorati, bollicina fine e persistente. I sentori al naso sono profondi, frutta esotica, vaniglia, fiori e una punta di spezia dolce. In bocca è cremoso, pieno, ampio, fresco ma morbido. |
Erbaluce di Caluso DOCG Nature Fermentazione alcolica in vasche di acciaio a temperatura controllata 48 mesi di affinamento sui lieviti. Si presenta di colore giallo paglierino chiaro, luminoso, bollicina fine e persistente. Qui le sensazioni al naso sono vanno floreale, alla frutta a polpa bianca, dal lime, alla scorza di limone, con qualche accenno minerale. In bocca è cremoso, dalla grande freschezza e persistenza. |
Erbaluce di Caluso DOCG - Erbaluce Fermentazione alcolica in vasche di acciaio a temperatura controllata, 4 mesi di affinamento in acciaio. E’ un blend di 28 appezzamenti di vigne di diverse zone. Si presenta di colore giallo paglierino chiaro, con profumi di pera, fiori bianchi e qualche nota agrumata. In bocca è equilibrato, fresco, sapido, dal giusto corpo. Giovane ma piacevole. |
Erbaluce di Caluso DOCG - Vigna Misobolo E’ la vigna storica, centenaria. Fermentazione alcolica in vasche di acciaio a temperatura controllata, 12 mesi di affinamento in acciaio e 6 in bottiglia. Si presenta di colore giallo paglierino chiaro, con profumi di pera e fiori bianchi, minerale. In bocca è equilibrato, di corpo, fresco, sapido. |
Erbaluce di Caluso DOCG – T Vendemmia tardiva Fermentazione alcolica in vasche di acciaio a temperatura controllata. Maturazione sui lieviti in tonneau di rovere a media tostatura, con batonnage. Affinamento in bottiglia per 12 mesi. Si presenta di colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso è pieno, burroso, profumato, con un lontano accenno di agrume, fiori bianchi e note di crema pasticcera. In bocca è di corpo, agile, teso, sapido, mi piace la freschezza che viene arrotondata dalle note morbide. Ha una bella beva. |
Erbaluce di Caluso DOCG – Ingenuus Il vino che si fa da solo Fermentazione alcolica a contatto con le bucce per 6 giorni, con frequenti follature e rimontaggi. Dopo la svinatura si procede con affinamento in barrique di terzo passaggio per 18 mesi. Si presenta di colore giallo dorato limpido. Al naso è ricorda una maturazione tardiva, emergono note dolci di miele, accompagnate a note tostate e poi vanigliate. In bocca è di corpo, pieno con una giusta tannicità. |
Per chiudere la degustazione il Sig. Remo ha voluto farci assaggiare i due Passiti che produce, Alladium e Alladium Riserva, sempre a base di Erbaluce.
Qui merita un approfondimento a parte in quanto l’appassimento dell’Erbaluce è particolare, viene fatto a cascata e non sui graticci come in altre zone d’Italia.
I grappoli vengono appesi su appositi telai per garantirne una miglior ventilazione e lo sviluppo della Botrytis.
Alladium che è la versione più giovane ha dei sentori di frutta candita, spezie, frutta secca, nocciola, note vanigliate. Le uve vengono pressate con un piccolo torchio in legno. Dopo la fermentazione il vino viene lasciato affinare per 5 anni in botti di rovere e 6 mesi in bottiglia.
In bocca è sempre equilibrato, piacevole, dalla bella freschezza che ravviva la sensazione dolce.
Alladium riserva di affinamento in botti di rovere fa 10 di anni, ed è stato un grande assaggio a chiusura di una giornata di approfondimento del vitigno molto interessante. Note di caramello, miele di castagno, con un bel corpo hanno accompagnato il sorso avvolgente, mantenendo sempre l’equilibrio. Una coccola.