Delouvin-Nowack
Sauvage

Champagne

49,00 €

iva inclusa

prodotto esaurito

Luogo

Vandieres Vallée de la Marne

Tipologia

Spumante

Vitigni

Pinot Meunier

Alcol

12

Formato

750 ml

Esposizione

Due parcelle sud-est e una nord-est

Terreno

3 suoli diversi. Uno argilla, uno di sabbia e l’ultimo di gesso puro.

Vinificazione

Malolattica non svolta

Affinamento

Sosta di oltre i 42 mesi sui lieviti, senza dosaggio (zero zucchero – pasdosé) alla sboccatura.

Regione

Champagne

Nazione

Francia

Calice Consigliato

Temperatura di servizio

Finestra bevibilità

Bevi ora, o attendi

Potenziale evolutivo

5-10 anni

Scheda Produttore

Un giovane che già fa parlare di se. Geoffrey Delouvin, studi enologici in Alsazia e solida gavetta nelle cantine di mezzo mondo (Nuova Zelanda ed Australia incluse), da poco più di due anni ha assunto le redini dell’azienda di famiglia. Passo dopo passo è riuscito nel non facile intento di coniugare lo stile tradizionale dello Champagne di famiglia con la sua smania di rinnovamento; anche lui coinvolto in quel “fermento di idee” che, sotto traccia, anima la nuova generazione di Vignerons della zona. I numeri dell’azienda: sette gli ettari all’attivo, in larga parte (oltre l’80%) piantati a Pinot Meunier, tutti sul comune di Vandieres, ritenuto ufficiosamente il “Village Grand Cru” di questo vitigno. Non è infatti certo un caso se tutte le più famose Maisons di Champagne ogni anno cercano ed acquistano su Vandieres il Pinot Meunier per comporre le loro cuvée d’eccellenza. Il motivo è semplice; solo in queste terre il vitigno assume risvolti sapidi e minerali in luogo della semplicità di frutto che si riscontra in larga parte dei comuni della Vallée de la Marne. Geoffrey produce circa 40.000 bottiglie all’anno, distribuite tra “linea classica” e “interpretazioni moderne”, figlie dell’estro e delle capacità di questo giovane “enfant prodige” dello Champagne. Protagonista, della gamma, com’è ovvio, il Pinot Meunier, spesso quale mono-cépage per letture del vitigno che spaziano dalla beva “sbarazzina” (ma non priva di profondità e finezza) a soluzioni “innovative” (vedi un Pinot Meunier non dosato con lunga sosta sui lieviti).Quale base comune un lavoro certosino in vigna ad innalzare a dismisura l’asticella qualitativa delle uve lavorate in proprio.

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